lunedì 25 ottobre 2010

Lo scanner: infarinatura generale.

Una delle parti più noiose e frustranti del connubio tra pellicola ed internet è la scanerizzazione delle immagini. Non c'è scampo. Chiunque lavori in analogico e voglia un minimo di visibilità sul web ci deve passare.
Tralasciando soluzioni hardware troppo costose e servizi professionali poco abbordabili, l'unica vera alternativa è lo scanner flatbed. Stiamo parlando dei vari Epson V500, V700, V750 o dei Canoscan 8800F, 9950F, etc... per citare i più diffusi
Questi scanner offrono, per cifre tra i 150 e i 750 euro, un buon compromesso tra qualità e prezzo.


Rainy days
Olympus 35RC
Kodak TriX 400 @ 400
Kodak HC-110 Dil B. (1:31) 6.5 min
Colour Scan of BW negative
Va subito detto che, se parliamo di 35mm, con nessuno di questi scanner si avranno risultati eccelsi. Con un pò di applicazione si possono comunque ottenere immagini più che buone per la visualizzazione a monitor.
Discorso diverso per il medioformato, dove la resa di questi scanner è invece ottimale.

Io personalmente utilizzo uno Canoscan 8800F in combinazione con il software VueScan della Hamrick.
Lo scanner non è di ultimissima generazione, ma, sapendo sfruttare il software di scansione e la postproduzione in Photoshop o Lightroom (se si lavora in DNG), si possono fare ottime cose.

Sull'uso dello scanner non c'è molto da dire se non che è importantissimo tenerlo il più pulito possibile. Una passata di panno Swifter prima di ogni sessione di scanning fà miracoli.
Se siete dei perfezionisti potreste anche fare dei test senza utilizzare le mascherine in dotazione. Sulla maggior parte di questi scanner infatti la messa a fuoco è fissa ed è sulla superficie del vetro, mentre le mascherine tengono la pellicola a qualche millimetro da essa facendo risultare (a volte) il tutto leggermente fuori fuoco.
Se siete interessati a questa tecnica fate delle ricerche in internet, si trovano consigli interessanti.

Più complesso invece il discorso che concerne il software.
La mia personalissima "bibbia" a riguardo è questa utilissima discussione sul gruppo flickr Fotografia analogica - Italia.

You know? It's a pond.
Olympus 35RC
Kodak Portra 160 VC (expired)
Print Scan
 Il concetto base è ottenere una scansione il più neutra possibile, disattivando tutti gli automatismi software/hardware e lasciando così all'utente la possibilità di gestire ogni aspetto della scansione.
Il settaggio di ogni singolo parametro per arrivare a questo risultato è ampiamente descritto nella discussione di qui sopra. Leggetela, bookmarkatela e fatela vostra.

Altro aspetto fondamentale è il settaggio dei dpi in base alle reali capacità del proprio scanner. Per fare questo, eviterei complicati test personali, suggerisco invece di leggere una qualunque recensione del proprio scanner su internet visto che è un dato sempre riportato. Ad esempio  il mio Canoscan 8800F può leggere un massimo di circa 1900 dpi reali e non i 4800 dichiarati dal produttore(!).
Il settaggio del Multi-exposure e del numero di passate sono altri parametri importanti, che consiglio di decidere personalmente in base ai propri test. Immagini diverse potrebbero richiedere settaggi diversi.

Per finire voglio aggiungere qualche mio personalissimo consiglio:
  1. Scansionate a colori anche i negativi in bianco e nero.
    Da quello che ho potuto constatare la gamma di sfumature ottenibili in questo modo è decisamente migliore. Consiglio di fare tutta la postproduzione in questa modalità e di convertire in monocromatico solo alla fine. Io spesso preferisco lasciare la scansione con la dominante della pellicola, magari aggiustandola un pò, per farla apparire di un bel virato seppia.
  2. Lasciate perdere la scansione dei negativi 35mm a colore.
    Io ho rinunciato, i risultati sono davvero mediocri. Preferisco farmi fare delle stampe 10x12 dell'intero rullino e scanerizzare quelle. Tutte le immagini da pellicola colore che trovate nel mio streaming su Flickr sono state scansionate così.
  3. Occhio al bilanciamento del bianco nelle scanerizzazioni a colore.
    Se decidete di scansionare negativi o dia a colori ricordate sempre che le immagini avranno una dominante dovuta al supporto della pellicola. La regolazione del punto di bianco è un passaggio obbligatorio. Fatelo.
  4. Alcuni rivelatori per il BN vanno poco d'accordo con lo scanner.
    E' il caso ad esempio del Rodinal. Negativi sviluppati con questo rivelatore spesso generano immagini digitali con una grana a pallettoni che trovo poco piacevole. A momento il mio preferito sotto lo scanner è l'HC-110 in diluizione B. Tenetene conto quando giudicherete le vostre scansioni.
Per ora mi fermo qui. Ho toccato tanti (troppi?) argomenti senza entrare nello specifico di nessuno. Quindi se avete domande sono le benvenute.
Probabilmente in futuro tornerò sull'argomento. La scansione è un aspetto fondamentale nella catena produttiva ibrida analogico/digitale e spesso molti non l'approfondiscono a dovere lasciando fare agli automatismi di software amatoriali. E' un peccato.

    10 commenti:

    1. Effettivamente non ci avevo mai pensato.
      Catturare su una pellicola analogica per poi scansionarla in digitale attraverso un sensore che è paragonabile a quello di una macchina digitale, è un po' come fare la foto direttamente in digitale, ovviamente tenendo presente che l'immagine in qualche modo viene alterata da un passaggio supplementare, ovvero la pellicola.
      C'è quindi un passaggio in più, che però non può servire per rendere più fedele l'immagine, ma piuttosto per "colorarla".

      In altre parole:
      fotografia digitale:
      ottica -> sensore
      fotografia analogica:
      ottica -> pellicola -> ottica -> sensore

      Per un profano è difficile pensare che vi sia un miglioramento nella seconda condizione, piuttosto dovrebbe esserci un peggioramento della fedeltà, a favore, eventualmente, di una aggiunta di personalità da parte della pellicola.
      Di nuovo, però, mi stai convincendo che le foto analogiche non hanno più senso...

      Mi spiace :-)

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    2. L'errore di fondo del tuo ragionamento è pensare che il monitor sia lo stadio finale della catena.
      Lo stadio finale in fotografia è SEMPRE la stampa.
      Ed è su questo campo che la fotografia analogica dice ancora la sua.
      Ovvio invece che se si fanno foto per vederle su un PC è sicuramente più sensato fotografare direttamente in digitale.
      Resta il fatto, che al giorno d'oggi, poter rendere usufruibili le proprio foto analogiche su internet è ovviamente importante... ma è solo un mezzo di diffusione "alternativo". Potentissimo per visibilità ma nulla di più.

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    3. Sì ma il tuo commento precedente è sulla corposità dello sfumato dovuto alla pellicola, su una foto che poi alla fine è stata trasportata in digitale. Quindi confermi che la pellicola in questo caso non ti dà qualcosa in più perché è "migliore", ma perché "colora" la foto con la propria personalità.

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    4. Dipende cosa intendi tu per "migliore".
      Una foto digitale pulita e asettica al limite dell'innaturale non è detto che sia "migliore".
      La qualità di una foto non è una questione di punti per pollice... anche se ormai il marketing delle grandi case bombarda da anni con megapixel e altre amenità, la resa finale è data da una multitudine di variabili difficilmenti quantificabili in cifre e/o grafici.

      Comunque la corposità dello sfumato è data dall'ottica, non dalla pellicola.
      Lo stesso sfumato, gli Zeiss, lo danno anche su digitale. La pellicola nel caso precedente incideva perlopiù su saturazione e contrasto, risultati emulabili facilmente anche in digitale comunque.

      Resta il fatto che la stessa identica foto, fatta con la stessa ottica, in digitale non avrebbe avuto lo stesso "mood".

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    5. Ti mando un link... :-)

      http://lifehacker.com/5479996/construct-an-ultra+slow-pinhole-camera-to-create-surreal-photos

      L'estremo opposto della fotografia digitale. E su questo ci voglio un articolo!!! :-P

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    6. complimenti per il tuo blog! molto interessante e di aiuto per chi come me si è appena avvicinata al mondo della fotografia analogica

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    7. Ciao, ho incontrato il tuo blog e questo post per caso, perchè sto cercando di risolvere un problema che ho con la scannerizzazione di un rullino 35mm impressionato con una Sprocket Rocket della Lomography.
      Mi spiego: ho fatto sviluppare il rullino e, come al solito, mi sono apprestata alla scansione home-made con il mio scanner hp G2710, con il quale scannerizzo da sempre tutti i miei rullini. Nel G2710 c'è solo un alloggio per due fotogrammi di tipo 35 mm, a me servirebbe un alloggio per il 120, ma non disponendone lo scanner, ho adagiato il negativo sul piano coperto da una lastra di vetro per schiacciarlo per bene.
      Uso il sw di Hp per l'acquisizione, ho provato anche VueScan, ma il risultato che ottengo è sempre una foto che nell'anteprima è molto bella e senza apparenti difetti, dopo la scansione appaiono delle righe luminose verticali in corrispondenza dei fori sprocket e dello spessore dei fori stessi. Ho provato a modificare tutti i parametri di acquisizione immagine, ma niente. Le righe rimangono.
      C'è un unico modo con cui possono scomparire: ponendo tra il negativo e il coperchio bianco luminoso un foglio di carta bianco che schermi un po' la luce così potente della lampada (che, inoltre, non è modificabile in intensità).. peccato però che la grana del foglio di carta rovini la bella risoluzione della foto.
      Molti mi dicono che la soluzione migliore sia cambiare direttamente lo scanner e comprarne uno per i 120. Tu che mi dici?

      p.s. Grazie per l'aiuto
      Se vuoi farti un'idea posso inviarti la foto via mail, qui non saprei come postartela.

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    8. Ciao. Uff... mi ero perso il tuo messaggio. Scusa per il ritardo!
      Purtroppo credo che le bande di luce siano colpa della rifrazione sui bordi dei buchi della pellicola. Non è facilmente risolvibile.
      O meglio... io mi sono costruito un portanegativi con un cartoncino A4. Ho ritagliato nel centro del foglio una striscia larga come il negativo e lunga a sufficienza. Attacco il negativo con dello scotch a questo portanegativi (è la parte più difficile) e lo metto nello scanner. Lo scopo di tutto è tenere il negativo sollevato circa 1mm dal vetro e non usare altre superfici di vetro. Finora ha sempre funzionato bene!

      P.S.
      Devi fare attenzione però a non andare a coprire l'area di calibrazione dello scanner! ;)

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