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lunedì 25 novembre 2013

Il sistema Mamiya 645

Per gli amanti della pellicola arriva quasi sempre, prima o dopo, il momento del grande salto, quel momento speciale in cui, rompendo gli indugi, si passa al medio formato.

Tutti abbiamo iniziato, salvo rare eccezioni, con il 35 mm.
Il piccolo formato strizza l'occhio con prezzi contenuti, materiali di consumo ben noti, tutta una serie di comodità cui ci si affeziona volentieri.
Eppure, a un certo punto, il richiamo della qualità si fa sentire e, al diavolo la comodità, la curiosità iniziale si trasforma in una voglia irrefrenabile.

Come attrezzarsi per il grande salto?
Una soluzione che per rapporto qualità/prezzo ha veramente poche rivali è il sistema Mamiya 645, in particolare i modelli a fuoco manuale 645, 645J e 645 1000s.

Mamiya 645J - Sekor 80mm f/2.8 C
Lanciato nel 1975, è pensato per i professionisti del settore ed è palesemente ispirato al più noto sistema Hasselblad, con cui condivide la filosofia, ma non il formato del negativo e tanto meno il prezzo.
Al posto del classico 6x6, Mamiya punta a un formato più ridotto, il 6x4,5, che, a discapito di una piccola porzione di frame, permette di scattare 15 foto su un rullo 120, invece delle canoniche 12.

Un'altra differenza, rispetto al sistema Hasselblad, è il magazzino, che sulla Mamiya non è intercambiabile.
Un piccolo dettaglio a cui si devono l'abbattimento del prezzo e la maggiore compattezza e maneggevolezza della macchina.

Hasselblad 500C/M vs Mamiya 645 1000s

 La Mamiya 645 è infatti una SLR (Single Lens Reflex) che nasce con l'intento di fornire una macchina delle dimensioni di una reflex 35mm ma con la qualità di una medio formato.

Nel manuale operativo dell'epoca la macchina è ottimamente descritta in otto punti, che vi riporto tradotti e riassunti:
  1. La qualità di un grande negativo.
    Il formato 6x4,5cm è infatti circa 3 volte più grande del 35mm.
  2. Design compatto.
    Un sistema medio formato con la praticità di una reflex 35mm. Piccola e leggera, ideale per la fotografia d'azione.
  3. L'otturatore elettronico "Moving Coil" di Mamiya.
    Il nuovo otturattore elettronico permette un consumo della batteria di circa 1/10 rispetto ai precedenti modelli.
  4. Un mirino grande e luminoso.
    Grazie al diaframma automatico e allo specchio a ritorno veloce il mirino sarà sempre luminoso in qualsiasi condizione ambientale vi troviate a operare.
  5. Mirini intercambiabili.
    Il sistema offre 5 differenti mirini facilmente intercambiabili:
    Mirino a pozzetto: Compatto e leggero. Permette anche la modalità "sport" con mascherine per ottiche 80, 110, 150 e 210mm.
    Mirino a prisma: Perfetto per la fotografia d'azione.
    Mirino a prisma AE: L'esposimetro TTL permette di lavorare in priorità diaframmi, in completo automatismo.
    Mirino a prisma PD: Permette una lettura esposimetrica dell'area centrale a tutta apertura.
    Mirino a prisma Cds con esposimetro: Letture TTL dell'esposizione con accoppiamento al valore di diaframma selezionato.
  6. Pellicola sempre piana.
    I nuovi caricatori 120 e 220 sviluppati da Mamiya permettono di lavorare con una pellicola sempre piana da angolo ad angolo per un miglior dettaglio.
  7. Lenti Multi-Coated.
    Tutte le lenti Sekor del sistema Mamiya mantengono un elevato standard di qualità anche in condizioni di luce avverse.
  8. Infinite possibilità.
    Un vasto parco accessori (Handgrips, 5 diversi schermi di messa a fuoco intercambiabili, extension rings con accoppiamento all'esposimetro, etc...) permetterà di catturare qualunque tipo di immagine.
    Inoltre i corpi Mamiya offrono esposizione multipla, mirror Lock-up e due diversi bottoni di scatto.

Passiamo ora alla prova sul campo.
Ho lavorato con due diversi corpi di questa serie. Ho iniziato con una 645J, poi sono passato a una 645 1000s, con un discreto numero di accessori e ottiche.
Il piccolo e leggero Sekor 80mm f/2.8 C
Quando si inizia a maneggiare queste macchine si resta colpiti dalla loro compattezza e dalla indiscutibile qualità costruttiva. Si intuisce subito che sono state pensate per essere maltrattate da professionisti e per funzionare anche nelle peggiori condizioni.
La configurazione più comune è quella con corpo con 80mm f/2.8, mirino a prisma (o pozzetto) e caricatore 120. Tenendo la macchina sul palmo della mano destra, con la sinistra si gestiscono agevolmente diaframma, messa a fuoco e tempo di scatto. Per peso, dimensioni e modalità di utilizzo, si ha quasi la sensazione di maneggiare una moderna reflex digitale di alto livello.

Il mirino è immenso, molto più luminoso rispetto a quello di una 35mm. La messa a fuoco, sia con pentaprisma che con pozzetto, risulta di conseguenza molto semplice.


Mamiya 645 1000s con pozzetto
Oltre al pozzetto ho utilizzato due differenti mirini.
Il primo era un TTL, ma senza accoppiamento con l'otturatore, quindi, seppure l'indicatore nel mirino dava il giusto tempo per il diaframma selezionato, la macchina andava poi settata manualmente. Non proprio comodo.
Ora uso un mirino AE, col quale, selezionato il diaframma sull'ottica, la macchina scatta automaticamente sul tempo giusto, l'equivalente della modalità "A" su una reflex moderna.
Vi suggerisco comunque di provare il mirino a pozzetto; ha un costo limitato ed è un accessorio che, soprattutto per realizzare una fotografia più meditata, si rivelerà preziosissimo.


L'ottica di base, il Sekor 80mm f/2.8, è indubbiamente di alta qualità.
Sarà probabilmente l'ottica che userete di più, un po' per l'angolo di campo (80mm, su una medio formato è considerato il "normale"), un un po' perché, per peso e dimensioni ridotte, è il compagno ideale del corpo macchina.
Col tempo sono passato al fratello maggiore, il Sekor 80mm f/1.9. L'ottica per medio formato più luminosa mai creata. Un vero gioiellino, con prestazioni nettamente superiori, ai diaframmi più aperti, rispetto all'80mm standard e che sa regalare un bokeh strepitoso. Con un ottica f/1.9, il mirino è una gioia per gli occhi, meglio che andare al cinema!
Di contro, ha dimensioni maggiori e pesa 200 g in più.

Mamiya 645 1000s - Sekor 80mm f/1.9 C


Il parco ottiche del sistema Mamiya offre soluzioni per ogni necessità:
  • 24mm f/4 Fisheye - Molto rara e costosa
  • 35mm f/3.5 - Grandangolare estremo di altissima qualità.
  • 45mm f/2.8 S - Equivalente a circa un 28mm sul piccolo formato. E' un rasoio.
  • 50mm f/4 Shift - Con il controllo di prospettiva, un costoso giocattolo per gli amanti dell'architettura.
  • 55mm f/2.8 S - Equivalente ad un 35mm. Una delle lenti più apprezzate.
  • 70mm f/2.8 con otturatore centrale - Permette il syncro-flash su tutti i tempi.
  • 80mm f/1.9 - Il più luminoso mai creato su medio formato, bokeh strepitoso.
  • 80mm f/2.8 - Il più piccolo e leggero, ma dalle prestazioni di alto livello.
  • 80mm f/4 Macro - Iper definito, arriva ad un ingrandimento 1:2.
  • 110mm f/2.8 - Ottima ottica da ritratto.
  • 145mm f/4 Soft Focus - Abbastanza rara, ma, a detta di molti, di ottima qualità.
  • 150mm f/3.5 S - Il miglior compromesso prezzo/qualità tra i medio-tele.
  • 210mm f/4 - Su quest'ottica ci sono pareri discordanti. C'è chi la ama e chi la odia.
  • 300mm f/5.6 - Sorpassata da ottiche APO più recenti.
  • Zoom 75-150mm f/4.5 - Lasciate perdere gli zoom.
  • Zoom ULD 105-210mm f/4.5 - Vedi sopra.
  • 500mm f/8 Diottrico - La resa particolare non è per tutti i gusti.
  • 500mm f/5.6 - Per i tele meglio rivolgersi ad ottiche pià recenti (vedi sotto).
Non male vero?
Ed è solo l'elenco delle ottiche disponibili negli anni '70. Nel corso degli anni sono usciti altri modelli (adesso il 150mm esiste in ben 4 diverse varianti). Difficile offrirvi un elenco completo.

Di molte di queste ottiche, esistono diverse versioni, cui corrisponde una diversa lettera in coda al nome:
  • "C" sono le ottiche originali (se nessuna lettera è presente allora è una "C").
  • "S" sono ottiche con lo schema rivisto, mantenendo però lo stesso barilotto delle "C".
  • "N" sono la versione più recente, nessuna modifica ottica, barilotto in plastica e un miglior trattamento antiriflesso.
Le "N" solitamente sono leggermente più costose. Spesso però basta un paraluce per annullare le differenze di rese da un ottica "C" o "S".


Sekor 45mm f/2.8 N e Sekor 45mm f/2,8 C
Design e schema ottico completamente diversi

Oltre ai due 80mm, altre ottiche in mio possesso sono il 45mm f/2.8 N, il 150 f/4 C ed un 45mm f/2.8 C che vedete nella foto.
Sono tutte di ottima qualità, come del resto tutto il parco ottiche Mamiya

Un corredo classico: 45mm - 80mm - 150mm
Il 45mm è molto apprezzato per i paesaggi. E' un ottica molto definita e tagliente, una delle migliori per questo sistema. Pare che la versione "N" sia sensibilmente migliore per contrasto e colore.
La mia l'ho pagata meno di 100 euro, come dicevo, un rapporto qualità/prezzo senza eguali.
Altri grandangolari molto quotati sono il 35mm e il 55mm.
Difficile stilare una classifica, i pareri in merito sono spesso discordanti. Di sicuro si parla sempre di qualità molto elevata.

Il 150mm è l'ottica da ritratto per definizione. Come dicevo, esiste in 4 diverse versioni: f/3.5 (a mio parere il miglior compromesso tra i quattro), l'f/2.8 (il super luminoso), l'f/3.8 (con otturatore centrale per avere il syncro flash su tutti i tempi) e l'f/4 (perfetto per chi preferisce peso e dimensioni contenute).

Mamiya 645 1000S - Sekor 150mm f/4 C

Anche in questo caso, si parla di ottiche molto economiche sul mercato dell'usato, specie l'f/3.5.

Le mie 3 ottiche Sekor a confronto
45mm f/2.8 N - 80mm f/1.9 C - 150mm f/4 C
 
E già che siamo sull'argomento, parliamo di prezzi.
Vi riporto la mia personale esperienza.
La prima Mamiya che ho comprato era così composta:
corpo 645J, 80mm f/2.8, Power Grip, mirino esposimetrico disacoppiato e set di extension ring.
L'ho pagata circa 180 euro. Mi sono innamorato subito della sua praticità e della resa plastica della sua ottica.

Mamiya 645J - Sekor 80mm f/2.8 C
Mamiya 645J - Sekor 80mm f/2.8 C

Il corpo 645J (J = Junior) è una versione economica senza il blocco dello specchio, un solo tasto di scatto e qualche altra feature in meno.
Dopo circa un anno, deciso a fare l'upgrade, ho colto quest'offerta:
Corpo 645 1000s (con tempi sino a 1/1000), 80mm f/1.9 C, 45mm f/2,8 C (con diaframma bloccato), 150mm f/4 C, pozzetto, mirino esposimetrico accoppiato, grip holder, duplicatore di focale e altri accessori.

Mamiya 645 1000S - Sekor 80mm f/1.9 C

Ho sicuramente comprato molto bene (spendendo circa 250 euro). I prezzi nel 2013 sono leggermente saliti, ma, monitorando costantemente ebay e altri siti di compravendita, è ancora possibile fare buoni affari.

Considerate comunque che difficilmente un kit Hasselblad con 80mm si trova a meno di 750 euro.
Certo le ottiche Zeiss sono una spanna sopra, ma per levarsi certe soddisfazioni c'è sempre tempo.

Per chi inizia con il medio formato, consiglio vivamente di scegliere questo sistema.
La qualità delle immagini che si ottengono non è neanche lontanamente paragonabile alla migliore 35mm e inoltre la modalità di utilizzo di queste macchine, molto simile a una normale SLR, permette di otterete ottimi risultati da subito.

Mamiya 645 1000S con pentaprisma AE


Caratteristiche tecniche della Mamiya 645:
  • Prodotta dal 1975 al 1987.
  • Supporta pellicola 120 / 220 (necessita però di due diversi caricatori).  
  • Dimensione frame 6x4.5 cm.
  • Ottica standard: Mamiya-Sekor C 80mm f/2.8, diaframma automatico, con esposimetro AE accoppiato.
    • Baionetta M645,
    • Apertura: f/2.8 - f/22
    • Range di fuoco: 2.25-30m +inf
  • Schermo di messa a fuoco intercambiabile con 5 differenti modelli.
  • Otturatore: controllato elettronicamente sul piano focale, non funziona senza batterie; Velocità: 8-1/500, +B, (un punto rosso indica l'attivazione del mirino AE).
  • Pulsanti di scatto: Due, uno sul frontale, con blocco di sicurezza e uno nella parte superiore. I pulsanti di scatto sono bloccati quando nessuna pellicola è caricata nella macchina.
  • Leva per le esposizione multiple.
  • Leva per l'alzata dello specchio.
  • Mirini: pentaprisma SLR, type FH, con connessione hot-shoe; Intercambiabile con mirino con esposimetro o con pozzetto.
  • Flash sync 1/60 sec.
  • Corpo: metallo; Peso: 1580g con lente standard.
  • Batterie: 6v all'ossido d'argento o alcaline tipo 476A o 4LR44. 

I miei photostream con la Mamiya:
Mamiya 645J - Sekor 80mm f/2.8 C
Mamiya 645 1000S - Sekor 80mm f/1.9 C

Mamiya 645 1000S - Sekor 80mm f/1.9 C
Mamiya 645 1000S - Sekor 80mm f/1.9 C


Fonti per questo articolo:

mercoledì 12 ottobre 2011

Contax 139Q Redux

 
Era l'autunno del 2008 quando comprai la mia prima macchina a pellicola.
Una splendida Yashica FX-D con il suo 50mm f/2 pagata la bellezza di 19 sterline su ebay.co.uk.
Poco più di un anno dopo, avendo messo assieme già un discreto corredo Contax/Yashica, decisi di provare l'ebbrezza di un corpo un pò più evoluto. E fu così che sempre sull'ebay d'oltre manica mi capitò questa occasione: Contax 139Q + Winder + Flash TLA30 + ottiche varie + 2 scatti remoti il tutto a 75 sterline.

Decisamente un buon affare. Anche se, ad onor del vero, le differenze tra il corpo Contax e il mio vecchio Yashica si rivelarono veramente minime ed obbiettivamente non giustificanti la spesa... ma tant'è, alla scimmia non si comanda!

La nuova macchina, tra l'altro, aveva un aspetto decisamente vissuto. La vernice consumata in molti punti e la pelle di rivestimento ridotta ad una poltiglia appiccicaticcia. Questo delle pelli è in realtà un problema comune a tutte le reflex Contax e Yashica del periodo che evidentemente montavano rivestimenti dalla qualità se non altro discutibile.

Il corpo macchina ripulito dalle pelli originali

Fu così che decisi di prendermi cura di questa macchina, buttandomi, da totale novizio, nel mondo del fai-da-te fotografico.

Per prima cosa dovevo sostituire le guarnizioni.
Per 5 dollari presi un set da questo sito giapponese: http://aki-asahi.com/store/html/moltopren/foam2.php e mi misi al lavoro. Niente di troppo complicato, anche se, a causa della mia totale inesperienza, qualche magagna nelle guarnizioni rimase, ma quel che conta è che raggiunsi l'obiettivo più importante: ogni infiltrazione fu scongiurata.

Dopo un paio di rulli, appurato il buon funzionamento della macchina, era tempo di pensare all'aspetto estetico. Una bella pulizia generale con benzina per zippo ed il passo successivo era la sostituzione delle pelli.

E siamo così ai giorni nostri...
Anche qui me la sono cavata con pochi dollari. Il sito cameraleather.com offre un'infinità di pelli con diverse finiture, con le quali personalizzare la macchina in base al proprio gusto personale.

E così che, per 14$, ho foderato la mia Contax con una bella pelle color "Seal Grain Red", ovvero rosso scuro.
Le operazioni per la sostituzione sono abbastanza semplici. Eliminate le vecchie pelli e ripulita per bene la macchina, le nuove, già sagomate e adesive, si applicano senza grosse difficoltà.
Il risultato finale è veramente soddisfacente.

Come tocco finale ho preso anche una eye-cup da applicare sul mirino. Costo: 7,49$ per 2 eye-cup (uno anche per la vecchia yashica). Et voilà... la Contax 139Q è rimessa a nuovo!


Rimane da capire per quale arcano mistero o maledizione non mi riesca di fare foto decenti con questa deliziosa Contax. A parità di ottiche ogni rullino fatto con la Yashica mi regala almeno una dozzina di scatti buoni. Dei primi tre rullini fatti con la Contax invece non salverei un solo scatto, mah!
Ma sono fiducioso... forse le algide signore tedesche hanno bisogno di più tempo per sciogliersi. :o)